I Dati siamo NOI !
L’affermazione di Alexander Jaimes, ricercatore presso Yahoo Research, non potrebbe essere più chiara, e diventa ancora più significativa se l’applichiamo ai dati delle persone ed a quelli delle organizzazioni in cui operiamo quotidianamente.
Per anni l’informatica ci ha aiutato a trasformare gli schedari dei nostri collaboratori in archivi facilmente consultabili e condivisi e poi ci ha supportato nel guidarne le azioni secondo procedure prestabilite, creando enormi archivi di dati funzionali a questi scopi.
Guardando con gli occhi dell’affermazione di Jaimes ai tanti, tantissimi dati che già possediamo, sono le soluzioni di Business Analysis che li possono trasformare in conoscenza, in informazioni immediate e predittive, nella “consapevolezza di chi siano e come si comportino realmente i nostri collaboratori”.
La Business Intelligence HR diventa quindi strumento tattico per la comprensione prima e l’ottimizzazione poi dell’interazione fra i collaboratori e gli obiettivi strategici dell’organizzazione … ma proseguiamo con ordine.
1) I dati generati dalle nostre attività e di cui disponiamo sono caratterizzati da 3V: Volume, Velocità e Varietà
Volume: è scontata l’enorme quantità dei dati disponibili, lo scopriamo ogni volta che non riusciamo a ritrovarli o quando mentre cerchiamo altro … “proprio questo potrebbe servirmi per…”
Velocità: non è la velocità con cui ne aumenta il volume (anche se è notevole) ma la necessità di poterne estrarre rapidamente le informazioni derivanti prima che diventino vecchi ed inutili …
Varietà: è qualcosa di nuovo, perché scopriamo si tratta non solo di dati strutturati nei nostri data base, ma anche di informazioni poco o per nulla strutturate relative ad aspetti spesso definiti “soft” (ndr. sarebbe preferibile chiamarli “non tecnici”) perché ci sembrano distanti/diversi, da quei dati “hard”, concreti/tecnici, che noi stessi abbiamo stabilito per controllare le nostre organizzazioni. Spesso proprio i dati “non tecnici” si rivelano i veri fattori critici per raggiungere gli obiettivi.
2) Per essere utilizzati a scopi di reporting, analisi dati e business intelligence i dati devono essere resi accessibili in strutture Data Warehouse (DWH) cioè in strutture di aggregazione logica dei dati stessi (Data Mart) NON finalizzate alla gestione di procedure ma alla loro normalizzazione, coerenza, correlazione fra dimensioni e fatti, ecc.
Nelle tradizionali applicazioni DWH la trasformazione dei dati generati dalle attività nelle strutture Data Mart avviene attraverso procedure Extract, Transformation & Load (ETL) che provvedono a popolare in base a regole prefissate i Data Mart sui quali poi vengono applicati strumenti di reportistica ed analisi.
L’alternativa oggi disponibile è rappresenta da software di Business Intelligence (es. QlikView) in grado di creare direttamente, dai dati di origine tramite procedure script nella memoria RAM degli elaboratori, delle nuvole di dati basate sulla logica associativa, la medesima che usa il nostro cervello.
3) Strumenti di reportistica classica o software per la gestione BI, consentono infine di creare cruscotti di consultazione dinamica, oggetti di analisi aggregativa, simulazioni in tempo reale:
• riducendo notevolmente i tempi di analisi e sviluppo delle applicazioni BI;
• potendo apportare modifiche/integrazioni “al volo” sulle procedure di trasformazione che rendono disponibili i dati da analizzare;
• ipotizzando e testando (Fast BI Prototyping) oggetti di analisi dei dati in tempi rapidissimi e con modalità a disposizione anche di utenti con limitate capacità informatiche.
Disponibilità di dati, hardware di archiviazione ed elaborazione potenti, di basso costo e largamente disponibili, piattaforme di business intelligence con logica associativa rendono quindi oggi possibile tecnicamente ed economicamente dotare qualunque azienda di una soluzione di Business Intelligence in grado di gestire e sfruttare le 3V dei dati HR per la gestione e valorizzazione delle risorse umane, concentrando lo sforzo della Direzione aziendale sull’ottimizzazione dell’interazione fra i collaboratori per il raggiungimento degli obiettivi strategici dell’organizzazione.
Ogni azienda ha il bisogno il prendere decisioni rapide ed efficaci per la gestione dei collaboratori e quindi può trarre grande vantaggio dalla Business Intelligence HR, ma alcune PMI non sono oggi dotate, o lo sono solo parzialmente, di un sistema informatico per la gestione e valorizzazione delle risorse umane.
E’ inoltre frequente che le aziende non dispongano nella loro organizzazione delle conoscenze necessarie per integrare e trasformare gli archivi dei dati già creati, né per predisporre gli strumenti di analisi e business intelligence (Back-End Analitico e Front-End Consultazione BI) attività che, oltre a conoscenze di natura tecnico informatica, richiedono competenze di analisi statistica e specialistiche degli ambiti di analisi coinvolti.
Per disporre rapidamente ed economicamente della Business Intelligence HR, per tutte le aziende Bplus oggi mette a disposizione sia la capacità di realizzare Progetti e Soluzioni ad hoc sulla realtà di ogni Cliente, che Cruscotti BI già pronti all’uso e collegabile ad archivi di dati e di applicazioni già in uso in azienda. In questo modo ogni azienda può concentrarsi sull’intelligenza del proprio business per prendere decisioni tempestive ed ottimali anche nella gestione del personale.
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